La
chirurgia mininvasiva della valvola mitrale è in grande espansione. Rispetto alla sternotomia standard, il metodo minimamente invasivo risulta essere quello
più adottato negli ultimi anni con
risultati incoraggianti sia per gli interventi di
riparazione che di
sostituzione. Lo dimostrano i risultati ottenuti da uno
studio pubblicato di recente su
International Journal of Cardiology, prestigiosa rivista internazionale di Cardiologia e Cardiochirurgia, e realizzato da tutte le
Cardiochirurgie di
GVM Care & Research, di cui è coordinatore il
Prof. Giuseppe Speziale.
Nel confronto tra gli esiti degli interventi in mini-invasiva e quelli delle procedure eseguiti a torace aperto, è emerso infatti che la mini-invasività permette di ricorrere
meno sia a
trasfusioni di sangue che ad
inserimento di pacemaker. Inoltre anche la
durata dell’intervento – inizialmente più lunga -
è notevolmente diminuita, con tempi di circolazione extra-corporea ed arresto cardiaco sovrapponibili o addirittura inferiori rispetto alle tecniche tradizionali.
Nel periodo compreso
tra gennaio 2011 e dicembre 2017 nei centri che hanno elaborato la ricerca sono stati sottoposti a
chirurgia isolata della valvola mitrale, con approccio mininvasivo,
2602 pazienti, a fronte di
1947 pazienti trattati invece con
chirurgia tradizionale a torace aperto. L’approccio minimamente invasivo è stato progressivamente più frequente nel corso degli anni (dal 27,5% nel 2011 al 71,7% nel 2017).
In base allo studio, l’approccio minimamente invasivo comporta dei
vantaggi per i pazienti non solo
di natura estetica e psicologica ma anche
vantaggi clinici. Per questo le tecniche mini-invasive dovrebbero essere considerate l’approccio standard per la chirurgia della valvola mitrale e
tricuspide.
“La mini-invasività chirurgica è un preciso e meditato obiettivo programmatico che ci siamo posti – dichiara il
prof. Giuseppe Speziale -
senior author dello studio - è possibile cambiare la mentalità e il modo di lavorare grazie ad un costante lavoro di squadra, coinvolgendo le equipe nel raggiungimento di nuovi obiettivi e con la costante valutazione delle performance.”