Neochord
La valvola mitrale quando è sana ha lembi che - come paracaduti - vengono sorretti da corde che la tengono in posizione e mantengono stabili le cuspidi. Se la valvola è malata e non funziona più correttamente, le corde iniziano a deteriorarsi: tendono a rompersi, a prolassare o ad allungarsi in modo innaturale impedendo la completa tenuta valvolare.
Oggi per riparare i lembi della valvola mitrale, tra gli interventi di cardiochirurgia più innovativi, c’è la tecnica Neochord, una metodica finalizzata alla sostituzione delle corde tendinee che non sono più idonee. Sviluppata da un team della Mayo Clinic di Rochester, nello Stato americano del Minnesota, la procedura è stata “assorbita” dai centri GVM con maggiore concentrazione di interventi alla mitrale.
La tecnica Neochord si basa sull’impianto di nuovi filamenti, artificiali, realizzati in Gore-Tex dello spessore di un millimetro e lunghi dai 5 ai 7 centimetri che vengono suturati cioè “cuciti” sui lembi valvolari prolassanti allo scopo di ricostruire l’anatomia e la funzione della valvola.
La riparazione si esegue sotto guida dell’ecorcardiogramma senza dover incidere in modo esteso lo sterno come accade nella pratica convenzionale: è sufficiente un piccolo taglio laterale del torace di appena 5 centimetri e da qui arrivare al muscolo cardiaco. Grazie alla tecnica Neochord la valvola viene rimessa in funzione “a cuor battente” evitando l’utilizzo dei macchinari per il controllo della CEC (Circolazione Extracorporea).
Nelle condizioni d’insufficienza mitralica degenerativa, i plus della riparazione rispetto alla sostituzione coincidono con un miglioramento della sopravvivenza e una mortalità perioperatoria (il periodo che intercorre dall’ospedalizzazione alle dimissioni del paziente) più bassa. Il grado di fattibilità dell’intervento riparativo è molto elevato essendo eseguibile in più del 90 % dei pazienti ritenuti idonei al trattamento.