Clinica e diagnosi
Il paziente con stenosi aortica non presenta sintomi per molti anni, mentre l’ostacolo si aggrava progressivamente sino a raggiungere una certa criticita’.
A questo punto compaiono i primi disturbi, segno del fatto che il ventricolo non riesce più a compensare gli effetti negativi dell’ostruzione. La classica
triade sintomatologica e’rappresentata da:
dispnea, angina e sincope. Nella maggior parte dei casi il primo sintomo è la
dispnea da sforzo, mentre altri sintomi di insufficienza ventricolare sinistra (ortopnea, dispnea parossistica, edema polmonare) intervengono solo in fasi avanzate della malattia.
La dispnea si accompagna spesso a un senso di peso toracico, che non deve essere confuso con la vera e propria angina pectoris presente in molti pazienti con stenosi.
Questa
angina non è diversa dall’angina
da sforzo tipica della coronaropatia: anzi spesso una più o meno grave aterosclerosi coronarica si associa alla stenosi aortica, soprattutto nelle persone anziane. La
sincope è il sintomo più raro (presente in circa il 10% dei pazienti) ed insorge per lo più sotto sforzo, a meno che non sia scatenata da un’aritmia.
L’esame strumentale piu’ indicato per fare diagnosi certa di stenosi aortica e’ rappresentato dall’
Ecocardiogramma:
- Rileva la valvulopatia e ne quantifica la severità
- Definisce la sede (valvolare, sotto o sopravalvolare)
- Identifica eventuali patologie concomitanti (valvolari e non)
- Valuta la funzione sistolica ventricolare sinistra
- Valuta le ripercussioni sul circolo polmonare
- Calcola i gradienti transvalvolari massimo e medio
- Calcola l’area valvolare
- Misura il rapporto tra velocità registrate nel LVOT ed all’orifizio aortico
Alcuni pazienti con stenosi aortica critica sono falsamente asintomatici in quanto conducono una vita al risparmio e tendono a sottostimare i sintomi, per motivi psicologici o per paura dell’intervento chirurgico.
Per quantificare la reale capacità funzionale del paziente in casi selezionati è indicata l’esecuzione del
test da sforzo.