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Perché la chirurgia mini invasiva è più efficace?

A cura di:
Coordinatore nazionale della Cardiochirurgia di GVM Care & Research. Cardiochirurgo Specializzato nel trattamento Cardiochirurgico Mininvasivo e Nanoinvasivo della valvola mitrale.
Perché la chirurgia mini invasiva è più efficace?

Piccoli tagli, di appena 4-5 centimetri, a cuore battente anche per casi clinici ad alto rischio con risultati eccellenti. Oggi la cardiochirurgia mini invasiva è sempre più efficace e sicura rispetto alle metodiche tradizionali. 

Le tecniche mini invasive, come confermato anche da un recente studio condotto dai ricercatori della University of Virginia di Charlottesville, hanno enormi vantaggi: un minor trauma, un rapido recupero post-operatorio per il paziente, ma anche meno costi e un più basso indice di mortalità.
I ricercatori americani hanno analizzato i dati sugli esiti di operazioni alla valvola mitrale eseguite in 18 ospedali che adottano pratiche chirurgiche mini invasive e li hanno messi a confronto con quelli provenienti da 14 centri dove invece vengono seguite metodiche tradizionali. E’ emerso che la mortalità è inferiore per i pazienti trattati con mini-invasiva rispetto a quanto si verifica per la chirurgia convenzionale. E anche i costi clinici sono risultati molto più bassi.

Incisioni di dimensioni ridotte sono sufficienti ad operare una persona che prima invece doveva subire una sternotomia, un'apertura cioè del torace molto invasiva e traumatica. I cardiochirurghi applicano tagli molto piccoli generalmente tra una costola e l'altra e quindi sottraendo quella parte di intervento ortopedico a un intervento cardiochirurgico  già importante. Cosa cambia? Il trauma è totalmente diverso, il dolore che subisce il paziente è limitato e molte volte anche il rischio operatorio. 

Questo tipo di operazioni possono essere eseguite per trattare tutte le patologie mitraliche e aortiche isolate. Esistono tuttavia casi clinici incompatibili con l’ approccio mininvasivo: le situazioni meno favorevoli sono ad esempio l’ipertensione polmonare, le gravi calcificazioni anulari o aortiche e la scarsa funzionalità del ventricolo sinistro.

I risultati sono eccellenti però solo in Centri ad alto volume per la chirurgia della valvola mitrale e quelli che hanno grandi competenze in mini-invasiva. Le statistiche mettono in luce risultati migliori in questo tipo di strutture d’avanguardia non solo in termini di sopravvivenza dei pazienti ma anche di risultati a distanza. Quindi il cardiopatico che si avvia ad un percorso deve essere guidato in Centri Altamente Specializzati, dove potersi affidare a chirurghi con elevata esperienza.

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