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Il bypass aortocoronarico

A cura di:
Coordinatore nazionale della Cardiochirurgia di GVM Care & Research. Cardiochirurgo Specializzato nel trattamento Cardiochirurgico Mininvasivo e Nanoinvasivo della valvola mitrale.

L’intervento di bypass aortocoronarico ha lo scopo di ‘bypassare’ i restringimenti (stenosi) o le occlusioni, conseguenza prevalentemente dell’aterosclerosi,delle arterie coronariche, vasi deputati a mantenere un costante apporto sanguigno al muscolo cardiaco,indispensabile al mantenimento di una attivita’ cardiaca efficace. Il ridotto apporto di ossigeno e nutrienti al muscolo cardiaco può causare eventi cardiovascolari gravi, transitori, quali l’angina pectoris, o irreversibili,per ostruzione coronarica prolungata, quali l’infarto.La tecnica consiste il più delle volte in un’incisione longitudinale al centro della parete anteriore del torace attraverso lo sterno (sternotomia mediana). Il paziente viene collegato con delle cannule al circuito per la circolazione extracorporea. Il sangue venoso viene drenato, ossigenato e ripompato nell’aorta. Il circuito mantiene in vita il paziente.In generale, la mortalità dell’intervento e’ di circa 1% in elezione, notevolmente inferiore al rischio di infarto miocardico a cui andrebbero incontro i pazienti non candidati all’operazione,con una degenza media il più delle volte di 7-8 giorni.L’intervento consiste nello scavalcare il restringimento del vaso coronarico inserendo un condotto vascolare a monte ed a valle del punto ristretto tale da ripristinare un buon flusso a valle della stenosi.I condotti usati per l’innesto sono sia segmenti di vena prelevati dalla gamba dello stesso paziente (non soggetti quindi a rigetto), che un’arteria, la mammaria interna, la quale decorre all’interno del torace.La estremita’ prossimale della vena safena viene suturata ad un tratto dell’aorta in modo tale che il sangue da essa, attraverso la vena, raggiunge l’arteria coronarica sede dell’ostruzione. Nel caso in cui si utilizzi l’arteria mammaria non vi e’ necessità di collegarla prossimalmente,originando la stessa fisiologicamente da un sistema arterioso (all’arteria succlavia).La chirurgia del bypass è divenuta routine con indicazioni precise e razionali.

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