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Quando è necessario “ibernare” un paziente per salvargli la vita?

A cura di:
Coordinatore nazionale della Cardiochirurgia di GVM Care & Research. Cardiochirurgo Specializzato nel trattamento Cardiochirurgico Mininvasivo e Nanoinvasivo della valvola mitrale.
Quando è necessario “ibernare” un paziente per salvargli la vita?

Esistono patologie cardiovascolari che possono mettere a serio rischio la vita di un paziente. Casi clinici che vanno trattati in urgenza: a volte l’operatore ha un tempo massimo di appena 15 minuti per intervenire e mettere il paziente in sicurezza. Questo oggi è possibile grazie alla evoluzione della cardiochirurgia che consente di eseguire interventi efficaci con procedure specifiche, come il meccanismo di raffreddamento in cui il paziente viene “letteralmente ibernato”.
 
Prima di capire in cosa consiste l’operazione “sotto zero”, è utile vedere quali sono le malattie che la rendono necessaria: prima fra tutte le dissezioni della aorta, seguite dagli aneurismi.
 
La aorta è la più grande e importante arteria del nostro corpo. La parete del condotto venoso è costituita da tre strati – intima, media e avventizia: quando si verifica una la lacerazione tra la media e l’intima ha luogo la dissezione. E’ una condizione molto pericolosa, se non operata in emergenza. La dissezione può interessare tutta la valvola aortica dall’origine del cuore e comportare anche una insufficienza valvolare, per cui le tecniche chirurgiche prevedono interventi combinati di sostituzione o conservazione della valvola.
 
La dissezione aortica può colpire ultra 65enni, ma anche soggetti giovani con meno di 40 anni. Il sintomo più comune è un forte dolore al petto, accompagnato da debolezza. Quando i segni sono così evidenti, la malattia è già in stadio avanzato.
Le cause della dissezione aortica possono essere congenite o acquisite. Sono cause congenite le malattie del connettivo, come la sindrome di Marfan che rappresenta una condizione favorevole allo sviluppo di tale patologia. Tra le cause acquisite, la dilatazione dell’aorta, dovuta ad esempio ad un aneurisma. La dissezione aortica può essere inoltre causata da un trauma toracico.
Per la diagnosi si procede prima con un ecocardiogramma e successivamente con una angio tac, l’esame principale che analizza in maniera dettagliata e precisa gli strati della aorta.
 
La dissezione aortica se non operata è mortale e, quando è operata, i rischi intraoperatori e post operatori vanno oltre il 50 per cento. Il trattamento quindi è solo chirurgico. L’intervento consiste nel sostituire completamente la aorta. Trattandosi di una procedura delicata e complessa va fermato il cuore e il paziente letteralmente ibernato, per evitare possibili complicazioni a livello cardiaco e neurologico. Tale meccanismo di raffreddamento consente di portare tutto il corpo umano alla temperatura di 27 gradi. Questo perché il pericolo di deficit neurologici irreversibili o danni permanenti è molto elevato.
 
E’ importante per l’operatore essere rapido e preciso: la sostituzione della aorta deve avvenire in un tempo massimo di 15 minuti in modo che il chirurgo possa eseguire la sostituzione del vaso. Il metodo può implicare molti rischi e dunque richiede l’adozione di specifici sistemi protettiti degli organi interni. Basta tuttavia rimanere nei tempi per evitare situazioni di pericolo.
 
La chirurgia della aorta rappresenta un’ importante sfida per il chirurgo in quanto gravata da un’elevata percentuale di complicanze che fino a qualche anno fa si traducevano in una prolungata degenza ospedaliera. Al contrario, nell’ultimo decennio, sono andate sviluppandosi tecniche operatorie innovative che forniscono a questi pazienti una valida opzione terapeutica.
 

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