Anthea Hospital si è dotata di una nuova tecnologia in ambito cardiochirurgico: un robot che permette al medico di essere sempre presente nel reparto o addirittura in sala operatoria, grazie ad una telecamera e ad un sofisticato sistema di collegamento da remoto. Viene così rinsaldato il rapporto con il paziente e fornita sempre una risposta alla sua domanda di salute.
Il rapporto medico paziente è un elemento cardine in ogni percorso di cura. Prima ancora delle terapie e dei trattamenti chirurgici, esiste il contatto con le persone, specie quando si ha a che fare con un ambito tanto delicato quanto il cuore. Per questo è importante che oggi un medico possa interagire con i propri pazienti sempre e in qualunque posto si trovi, anche a distanza di chilometri. Ad un cardiochirurgo nello specifico è richiesta sempre più competenza e un intervento immediato anche in circostanze critiche.
Questo è possibile grazie ad un robot che è capace di mettersi in contatto in tempo reale con sale operatorie, reparti e stanze di degenza degli ospedali: si chiama Double Robotic. In Italia ci sono pochi dispositivi di questo tipo applicati alla cardiochirurgia. Con l’innovativo sistema il medico è sempre presente e attraverso un monitor è in grado di seguire passo dopo passo il lavoro dell’equipe, la situazione di un paziente o analizzare una cartella clinica.
E’ sufficiente solo che lo specialista si colleghi ad un tablet e da qui telecomanda il robot che nel frattempo si muove, ascolta e parla come se fosse presente il medico stesso, indossa cioè i suoi panni. L’efficienza di simili strumenti dipende da una serie di dotazioni, come una telecamera ad altissima risoluzione, uno stetoscopio che serve per ascoltare e ancora i collegamenti per dispositivi come ecografo, ecocardiografo e oftalmoscopio.
Grazie al Double robotic si può anche eseguire una visita da remoto. Il medico sceglie e dà il comando e il robot, con la webcam di cui dispone, agisce in base alle indicazioni ricevute. Si tratta di una eccezionale tecnologia pensata per rinsaldare il rapporto con il paziente, dargli la possibilità di essere seguito in qualunque momento, naturalmente quando si trova all’interno di una struttura sanitaria.
Ci tengo infine a precisare che il robot non può prendere il posto dello specialista ma vuole essere un sostegno per superare alcuni limiti oggettivi dovuti ad esempio all’impossibilità di essere in due posti lontani nello stesso momento. Al contrario con tale tecnologia si possono mantenere i rapporti con, pazienti, colleghi e collaboratori ma soprattutto sfruttare il potere della evoluzione tecnologica per dare una risposta ancora più personalizzata al bisogno di salute di ciascuna persona.